Alla conquista della parità di genere. Il caso degli Emirati Arabi Uniti
Negli Emirati Arabi Uniti si avvicinano le elezioni che si terranno nel prossimo ottobre, per il rinnovo del Parlamento.
Negli Emirati Arabi Uniti si avvicinano le elezioni che si terranno nel prossimo ottobre, per il rinnovo del Parlamento, e lo Sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan, in vista dell’impegno elettorale, ha emanato una nuova legge per cercare di incrementare la rappresentanza delle donne nel Federal National Council fino al 50%.
L’invito rivolto a tutte le cittadine emiratine dai 25 anni in su è chiaro: candidatevi. È chiaro l’intento di incoraggiare le donne ad ampliare il loro impegno politico e sociale, considerato dalla leadership emiratina, una delle chiavi del successo della società del paese del Golfo.
Le questioni di genere sono da alcuni anni una delle priorità dell’agenda politica di molti paesi, tra essi vi sono anche gli Emirati Arabi Uniti, che con impegno stanno cercando di raggiungere l’obiettivo dell’effettiva parità di genere. Il governo ha messo in campo una serie di iniziative per poter raggiungere l’obiettivo prefissato. Questo è indubbiamente un altro passo avanti, verso la parità di genere nel Paese, che ha come obiettivo la promozione dello sviluppo politico e dell’emancipazione femminile. L’attuale Esecutivo emiratino ha nella sua composizione, perseguito obiettivo della parità di genere con 9 donne Ministro (su un totale di 32) a capo di alcuni dicasteri importanti (Cultura, Cooperazione Internazionale, Pubblica Istruzione), altri (Scienze Avanzate; Sicurezza Alimentare), altri ancora (due giovani donne dirigono il Ministero della Felicità e quello della Gioventù). A guidare il Consiglio Nazionale Federale c’è Amal Al Qubaisi, prima donna a ricoprire nell’area mediorientale la carica di Speaker di un’Assemblea parlamentare.
L’unione interparlamentare araba nel 2017 le ha conferito il premio per l’eccellenza parlamentare nella categoria dei Presidenti del parlamento arabo. Il premio rende onore ad Al Qubaisi come “prima leader donna di un parlamento nel mondo arabo”, celebrando i suoi risultati su scala nazionale, regionale e mondiale, nonché quelli ottenuti dall’FNC sotto la sua conduzione.
In attesa delle prossime elezioni è arrivato l’apprezzamento di Mouza Al Shehhi, direttrice dell’ufficio di collegamento delle Nazioni Unite per gli Emirati Arabi Uniti, che ha elogiato l’operato del governo per consolidare l’emancipazione femminile in molti ambiti in modo che le donne possano partecipare attivamente al miglioramento della propria condizione e a quella del proprio paese. Inoltre Mouza Al Shehhi ha sottolineando che gli sforzi degli Emirati Arabi Uniti sono in linea con la Carta delle Nazioni Unite che richiede pari diritti per le donne e la loro protezione dalla violenza, spiegando allo stesso tempo gli sforzi del paese per coinvolgere le donne nelle operazioni di mantenimento della pace, attraverso un programma ideato per formare le donne arabe; attuazione di un memorandum d’intesa firmato da UN Women, GWU e Ministero della Difesa. La strada verso la piena parità di genere è lunga, sembra però che il paese del Golfo stia navigando a vele spiegate verso l’obiettivo.
Emanuela Locci
Fonte: http://bit.ly/2nYyRmY